“Ripristinate il culto del Simonino”
Fonte: L’Adige 15/03/2007
A 37 anni dalla soppressione del culto e dalla rimozione della salma dalla chiesa di San Pietro torna d’attualità la storia di Simonino, il bambino morto durante la Pasqua del 1475, per secoli venerato dai cattolici come beato. Dopo l’aspro dibattito sul libro di ArielToaff, sabato nella sala pubblica della Vela alle 17 don Francesco Ricossa, superiore dell’Istituto Mater Bonii Consilii di Verrua Savoia (Torino) presenterà pubblicamente il volume «Pasque di Sangue. Ebrei d’Europa e omicidi rituali» del professore universitario ebreo. Il volume, scritto recentemente da Toaff (docente di storia del Medioevo e del Rinascimento alla Bar-Ilan University di Ramat Gan, in Israele) e ritirato dopo pochi giorni dalle librerie a seguito delle polemiche scoppiate, presenta la tesi secondo cui le crocifissioni di fanciulli cristiani a opera di frange fondamentaliste giudaiche non siano solo leggenda o frutto del pregiudizio e della propaganda antisemita. Don Ricossa, che è anche direttore della rivista Sodalitium, ha deciso di partire da Trento, con un fantomatico Comitato SanSimonino, per raccontare quanto scritto da Toaff e riaprire così tutta la questione. Ieri per le vie cittadine sono stati distribuiti volantini per l’incontro di sabato. «Quale luogo più propizio per far conoscere il testo di Toaff, cui è stato impedito far circolare le sue tesi, che non la città in cui la vicenda si è svolta?» è il ragionamento del sacerdote. Don Ricossa, 49 anni, torinese, si definisce un prete tradizionalista, strenue difensore della Dottrina sociale della Chiesa. A Trento, sulla base di un’analoga azione imbastita nel 1996 dall’associazione “Sodalizio Cattolico”, lui e i suoi seguaci chiederanno, «anche alla luce delle nuove acquisizioni storiche dovute al coraggioso saggio di Toaff», il ristabilimento del culto del Santo e «la restituzione delle sue reliquie», «affinché chi lo desidera possa continuare a venerarle». Soltanto i vertici della Diocesi trentina, monsignor Iginio Rogger e pochissime altre persone, sanno dove è stato sepolto il corpo del piccolo. L’iniziativa di 11 anni fa ebbe eco sulla stampa locale e nazionale ed ora i protagonisti dell’iniziativa sperano di ripeterne le gesta. «Il culto del Simonino dice Ricossa – fu sospeso soltanto sulla base di un volumetto scritto da un domenicano. Noi chiediamo che venga ripristinato». Poi aggiunge: «A Trento si ricordano ancora in tanti le processioni organizzate per San Simonino».
Daniele Battistel